Ambrì squadra del popolo? Sì, da spennare!

Come Gioventù Biancoblu vogliamo prendere posizione su alcune scellerate scelte della società.

In primis l’aumento indiscriminato del costo di abbonamenti e biglietti per tutti i settori della pista.

Secondo la situazione, che si protrae da ormai due stagioni, in cui non si riesce a riprogrammare i tornelli per riconoscere l’entrata e l’uscita dei biglietti e degli abbonamenti.
La scelta - perché di questo si tratta - di non permettere a chi entra nel settore della Curva Sud di poter uscire e muoversi liberamente e come meglio crede all’esterno o di tenere chiusi al termine della partita i cancelli tra la curva e la tribuna impedendo così possibilità di incontro e socializzazione tra la tifoseria è semplicemente vergognosa e inaccettabile!

Vogliamo ricordare all’ “umile pentito presidente-contadino” che le parole hanno un peso. E pensiamo sia quanto meno ipocrita propinare le solite frasi fatte come “il grande popolo biancoblu” se poi lo stesso viene dapprima sequestrato all’interno della Curva Sud e poi spennato con un vergognoso aumento dei prezzi, senza dimenticare l’innegabile peggioramento dell’offerta gastronomica sempre di più a prezzi inaccessibili.
Il suddetto aumento viene giustificato dai costi in crescendo di una pista che negli intenti doveva essere multifunzionale e che di fatto non lo è mai stata e dagli accresciuti costi per il mantenimento e pulizia dei parcheggi richiesti dal comune di Quinto. Beh, diciamo che la vecchia Valascia - con la fiera delle vacche - riusciva a far girare meglio l’economia.
A titolo di paragone, gli aumenti escogitati da qualche guru della finanza assoldato dalla società si traducono in un aumento del 20% per gli spalti adulti, 35% per gli studenti/avs e del 90% (!) per i bambini. Ma davvero ce lo possiamo permettere?
Se si preclude la possibilità a famiglie di andare allo stadio, come si può pensare d’appassionare e avvicinare le nuove generazioni? Alla faccia della squadra del popolo! Alla faccia delle famiglie che allo stadio non ci vanno più per la supposta violenza imperante nelle curve!

Altro discorso per quello che riguarda i costi dei parcheggi. Non c’è nessuna considerazione per chi usa i mezzi pubblici o chi si sbatte a condividere la macchina per raggiungere la pista.

I soldi bisognerebbe andare a prenderli là dove ci sono, soprattutto in un momento come questo dove crescono a dismisura le diseguaglianze sociali e dove sempre più persone arrancano per arrivare alla fine del mese. Che l’Ambrì sia in grosse difficoltà finanziarie è abbastanza palese, malgrado il gruppo dirigente soffra di mutismo selettivo. Evidentemente chiedere sacrifici sempre ai soliti e alle solite, facendo leva sull’attaccamento alla squadra, è più facile che “tirarsi fuori la paglia dal culo”.

Questo modo di fare non lo tolleriamo, perché in un “club del popolo” come il nostro, dovrebbe regnare una trasparenza assoluta, con un’attenzione per tutti e tutte indistintamente dal piano occupato nella gerarchia della torre! E non accettiamo “il mena via” con giustificazioni dubbie e poco chiare.

In conclusione, con l’avvento della nuova pista abbiamo notato una “divisione in classi” del tifo biancoblu; i settori popolari a sobbarcarsi in porzione maggiore dei costi e nell’impossibilità di uscire e rientrare. Inoltre la nuova creazione di settori altolocati di festa per privilegiati “vip” danarosi, mentre per tutti e tutte le altre: il futuro capannone nazional-popolare dietro la Curva.

La diversità del suo tifo e del suo popolo è sempre stato un vanto per questa società e con queste decisioni la si sta uccidendo. A meno che con la nuova pista siano cambiate visioni e radici. Ma allora che lo si dica in modo chiaro, senza più usare slogan che ormai non trovano riscontro nella realtà delle cose.

Come Gioventù Biancoblu rivendichiamo prezzi popolari per settori popolari e libertà di movimento per tutte e tutti tra l’interno e l’esterno della pista.

Oggi come ieri dalla parte delle ultime e degli ultimi!

Gioventù Biancoblu
Tifo, lotta e aggregazione